clac/cronologia dei (mis)fatti

 ULTIMORA 1 LUGLIO  2014…
prepotenza CLAC 

fate girare, grazie…

*A sorpresa, e con un colpo di coda perpetrato nel silenzio che avvolge le malefatte dei potentati della fasulla sinistra padovana, in data primo luglio 2014 la CLAC ha compiuto l’ennesimo gesto contro l’associazione culturale laboratorio Artaud, associazione che da tempo denuncia le irregolarità di questa comunità monopolista, e che per questa attitudine è stata evidentemente presa di mira.
Alla vigilia della seconda edizione di un importante festival cinematografico nella zona dell’Ex Macello di Via Cornaro, il presidente di laboratorio Artaud, l’insegnante e regista Alfredo De Venuto, da oltre vent’anni protagonista del teatro di ricerca nella città, in qualità di personaggio evidentemente scomodo, è stato colpito dall’ennesima azione di sabotaggio: la misteriosa interruzione della corrente elettrica, ad opera di mani del tutto estranee all’operatore Enel, che hanno agito, come spesso capita a Padova, forti dell’omertoso silenzio dei più.
A fronte di tale azione, che, guarda caso, coincide con un improvviso cambiamento politico che a Padova ha fatto saltare varie e note poltroncine, invitiamo tutte le libere menti pensanti ad informarsi attraverso questo link esplicativo, con molti dati interessanti circa la “vera storia della CLAC”.
Unitamente a ciò, invitiamo anche a copiare, incollare e a inviare al neo sindaco Giordani ( sindaco@comune.padova.it) questo breve testo:
Egregio Sindaco Giordani,
 
Nella zona dell’Ex Macello di Via Cornaro, una non meglio precisata Comunità per le Libere Attività Culturali (CLAC), da immemorabile tempo occupante abusivamente i locali storici del sito, si permette di operare come ente proprietario e subaffittante nei confronti di vari soggetti, intervenendo direttamente nell’assegnazione di spazi, nella fornitura di servizi e nella gestione di utenze e corrente elettrica.
 
In data primo luglio 2014 una nota associazione (laboratorio Artaud, centro di ricerca teatrale) che da tempo denuncia tali malefatte, dopo numerose vessazioni si è vista staccare la corrente senza alcun intervento diretto dell’operatore Enel. Ebbene, nell’ottica della sua dichiarata volontà di “ripulire la città”, il sottoscritto cittadino esprime il desiderio di veder fare chiarezza sulle questioni descritte, nell’intento di stanare quelle forze apparentemente democratiche che da anni, a Padova, coprono spartizioni di risorse, gestione di spazi e controllo del territorio svolti su base clientelare e parassitaria.
 
In fede
Firma
*a cura dell’amico e compositore Phil Jack…
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ULTIMORA lunedi 2 dicembre 2013…

alla CLAC-Ex macello continuano a strappare i nostri manifesti et altro…(si vede ke diamo fastidio…) dopo aver fatto sparire lo striscione ARTISTIKOLLETTIVO, in coincidenza dello Scrap della Mente in Comune…e ancora strappato e fatto sparire comunicazioni e manifesti della ns. attività…siamo arrivati alla frutta…qualcuno ha addirittura rimosso dalla ns. cassetta della posta, da mesi sul cancello d’entrata, l’indicazione per il postino, del recapito del Comitato Cittadino PATAVIUM FINIS TERRAE per la tutela dell’area dell’Ex Macello…che afferisce alla ns. associazione…bene…(e noi la rimettiamo, vediamo ki si stanca prima)…stanchi di queste continue vessazioni abbiamo deciso di fare denuncia contro ignoti, nei prossimi giorni, ai Carabinieri di Padova…tale denuncia verrà poi attaccata alla cassetta della posta e resa pubblica qui…
Sursum corda!
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Fole, mitologie, bugie, troppo belle per non accettarle ma troppo ingenue per crederci
Hugo Pratt

Quello che la CLAC vuole fare nel parco dell’ex-macello di via cornaro con esplicita richiesta all’Assessore al Verde, Micalizzi, e non solo…
Quello che ha fatto e permesso invece in tutta l’area in questi anni, e non solo…c’ero, uno , dos , tres, cuatro

Bene. Se siete arrivati fino a questa pagina vuol dire ke siete persone nteressate alla controinformazione. In questo caso, rispetto alla gestione di un bene pubblico, l’Ex Macello di Via Cornaro, e in particolare alla gestione dello stesso da parte della CLAC (Comunità delle Libere Attività Culturali) che da 35 anni ne occupa parte degli stabili. Di seguito, riporteremo, con dovizia di particolari ma in estrema sintesi, la cronologia dei (mis)fatti possibilmente documentati, delle opere e sorti e progressive, compiute dalla stessa Clac nell’area che da anni anche noi, diversamente da loro, occupiamo con la cultura. Buona lettura.
(versione inglese e spagnola prossimamente a disposizione…)

UN PO’ DI STORIA la nostra versione (I° puntata)
p.s. questa storia la maggior parte delle associazioni che occupano l’Ex Macello, non la conoscono, poiché non c’erano…ma oggi ne vogliono determinare l’esistenza…poverine…

L’area dell’ Ex Macello di Via Cornaro a Padova, viene occupata nel 1975 (sembra), da un gruppo di associazioni (Comitato Mura, Club Sommozzatori, et altri…) a seguito di un perdurante abbandono della stessa, che si costituiscono come CLAC (Comunità Libere Attività Culturali).
Cioè un’associazione di associazioni…

Inizialmente forse, dopo qualche anno, viene ancora oggi e forse, millantata (ritornerà questo verbo) una irrealistica? convenzione con il Comune di Padova (di cui non resta traccia, hanno perso la convenzione, poveri…)…

Nel corso degli anni, e non senza lotte intestine tra le associazioni componenti la Clac, molte delle quali la abbandonano nel corso del tempo, emerge fra gli altri la figura di Francesco Piva, tuttora Segretario Generale della Comunità, che intraprende una propria linea di conduzione della CLAC, inizialmente forse positiva perchè intesa come forma di aggregazione di associazioni e di persone che con il loro operato contribuiscono alla fruizione della cultura da parte della cittadinanza del bene pubblico occupato…

successivamente però, si parla degli ultimi vent’anni, linea di conduzione declinata ad un modo di pensare e fare (politica, culturale e non) più vicina ad una origine democristiana dello stesso Segretario Generale, che non alle esigenze e alle possibili prospettive della Comunità stessa…

di conseguenza lo stesso Segretario Generale della Clac, Francesco Piva, intraprende una politica associativa della CLAC, fondata sul dovuto e imprescindibile vassallaggio al preposto feudatario (cioè lui) e una necessaria e devota venerazione delle scelte e delle “opere” da lui stesso proposte, ma il più delle volte imposte, senza alcuna democratica discussione e condivisione…

..tuttavia, questo signore è stato dichiarato Cittadino Eccelente della Città di Padova,  da una delle Giunte Zanonato….nel 2011, sembra…

IL CITTADINO ECCELLENTE (II° puntata)

bene…e cosa fa prima per meritare tutto ciò?
intanto riesce a dissuadere alcune associazioni presenti ad insistere all’interno della CLAC…se non si piegano alla sua volontà…
poi comincia ad occupare personalmente gli spazi della struttura dell’Ex Macello (prima nella cosiddetta palazzina, ospita per almeno dieci anni, una sorte di custode, che custode non faceva, di cognome B. (privacy) che vive e dorme all’interno della struttura, senza dare nulla in cambio, se non provvedere alle esigenze informatiche del Segretario Generale Piva (più generale che segretario)...nessun affitto, nessuna regolarità, nessun verbale che attesti quella presenza, decisione arbitraria (una delle tante che vedremo)…quanto ha risparmiato il signor B. grazie a Piva? E sopratutto cosa realmente gli ha dato in cambio? (forse una puntata di Lucarelli lo scoprirà)…

FEUDALESIMO PALAZZINARO (III° puntata)

…l’occupazione, quasi militare, delle strutture dell’ex-macello, da parte del Segretario e Generale Francesco Piva, non conosce limiti..innanzitutto occupa e gestisce personalmente tutti gli spazi all’interno della palazzina…tranne il secondo piano dove da anni insiste il Gruppo Astrofili (per fotuna)…vale a dire, al piano terra, la segreteria, la biblioteca (sbandierata ad ogni occasione e di cui da vent’anni nessuno se ne occupa),  l’aula cosidetta E e l’aula B, prospiciente il parco… al piano superiore sulla sinistra l’aula A, che da sul terrazzo di via cornaro, concessa (senza nessuna decisione condivisa a verbale che ci risulti) agli attuali occupanti, cioè il PLUTO, associazione informatica, Andrea Brugiolo et similia…l’attuale segretario economo CLAC…ci ritorneremo su questa figura e sul suo operato in questi anni…dell’economo segretario…scaduto nell’agosto 2013…

a sinistra dell’aula A si trova l’aula Piva, occupata militarmente da sempre a quartier generale del Signor feudatario omonimo, questa l’aula frequentata dal signor B. per le esigenze informatiche del Segretario e Generale… proseguendo troviamo un’altra aula, storicamente adibita a foresteria (inizialmente cioè ad ospitare gruppi stranieri e non, come abbiamo fatto noi nel 1993 con una delegazione spagnola, all’interno di un progetto finanziato da Gioventù per l’Europa….), aula in questione attualmente chiusa ed occupata dalla cianfrusaglie CLAC… proseguendo sulla sinistra sempre…l’aula Collodi…aula adibita per qualche tempo a doposcuola per bambini delle elementari, progetto poi fallito perché non seguito (come tanti altri, dalla CLAC)…tuttora occupata dall’associazione Ologram…dicasi Monica Rocco et similia, segretaria amministrativa CLAC…ci ritorneremo su questa figura e sul suo operato in questi anni…dell’amministrativa segretaria…scaduta nell’agosto 2013…

..proseguendo, con il beneficio dell’inventario, dal momento che la CLAC ci ha vietato l’ingresso nella palazzina, addirittura sostituendo le due chiavi  di ingresso, a noi che operiamo qui da più di 25 anni, dicevamo dovrebbe esserci sempre sulla sinistra, l’accesso al bagno, servizi più doccia, sempre usati dal signor B. e tuttora fatiscenti…più oltre una spaziosa cucina. Anch’essa abbandonata a se stessa, che accede ad una delle terrazze, quella che dà su via Gattamelata…

..terrazza questa, da risanare nella pavimentazione però fino a qualche tempo fa (e forse ancora oggi) deposito di obsolete attrezzature informatiche, lasciate a se stesse, di proprietà del Segretario Generale Piva…nell’aprile del 2011 o 2012, il Consiglio della Comunità Clac approva a verbale, durante seduta di gabinetto, lo sgombero concordato con Piva di quelle attrezzature obsolete e fatiscenti dalla terrazza e dagli altri locali del piano superiore della palazzina, discriminando ciò che potesse essere utile dall’inutile, cioè la crusca dal grano…approfittando della disponibilità di una associazione che metteva a disposizione i propri volontari per l’occasione e un trasportatore delle attrezzature stesse…

morale della favola…il Segretario Feudatario Piva, ritornando sui propri passi, il giorno dopo, chiude con lucchetti tutti gli accessi alle porte dove ha ammassato centinaia di computer obsoleti, porte a tutt’oggi che ci risultano ancora chiuse…

…e cosa chiude?…uscendo dal terrazzo, cucina, bagno, (a rebours) a ritroso, ci troviamo nel corridoio, a sinistra la caldaia, di fronte un’altra stanza, la ancienne camera da letto del signor B. e poi continuando a destra un’altra aula; ambedue occupate dalle obsolete attrezzature informatiche del Segretario Feudatario, ma sopratutto chiuse a chiave con lucchetto… ecco questo è il piano superiore della palazzina CLAC, dell’ex macello…alla faccia delle decine di associazioni che richiedono uno spazio per lavorare…politica da democristiani….complici alcune  mafiose od omertose  associazioni componenti la CLAC…e il proprietario Comune di Padova, silente…(forse, perchè non è a conoscenza dei [mis]fatti)…ultimo ma non ultimo il generale, richiedeva ad alcune associazioni (a noi non si è mai permesso) il pagamento annuale di una ulteriore quota associativa sbandierando l’egida, controversa da sempre, di essere CLUB UNESCO PATRIMONIO DELL’UMANITA’ (50 € annui)…nel sito ufficiale dell’Unesco, non v’è traccia dell’Ex Macello di Padova…

NELLA CUCINA DEL FRATTEMPO (IV° puntata)

Nella cucina del frattempo, come direbbe il nostro amico Bergonzoni, il Segretario Feudatario e Generale si agita contemporaneamente su due direttive (parliamo seconda metà degli anni ’80, circa): da una parte comincia (non contento della sola palazzina) ad occupare con qualsivoglia mezzo e cianfrusaglia informatica o meno, tutti o quasi gli edifici liberi all’interno dell’area…
questa la mappa visuale degli spazi occupati nell’area dell’ex-macello, da noi elaborata tanto per far trasparenza, su gentile concessione del manufatto esposto dalla Mente Comune e da noi fotografato (noi si ha il pensiero divergente direbbe Renzi, veh ragazzi, sciam mica qui a scavalcare la tigre per smacchiare i leopardi, direbbe Bersani)) manufatto costato alla Fondazione Cariparo ben 28.000 euro…ma tanto la Dott.ssa Marina Bastianello, all’epoca in evidente “conflitto di interessi” essendo contemporaneamente Presidente dell’Arci e VicePresidente della Fondazione Cariparo,(o similia, poi si è riveduta e ha dovuto mollare la presidenza dell’Arci, il braccio culturale? del PD)  mai si prese la briga di controllare come quei 28.000 euro furono spesi….andiamo a fare un’analisi dei contributi erogati per il progetto Culturalmente dalla Fondazione Cariparo in questi anni, e vediamo la percentuale delle associazioni a targa Arci che ne hanno avvantagiato…forse ci sbagliamo…

ESERCIZI SULLA TAVOLA DI MENDELEJEV (V° puntata)

E la luna passò…andiamo avanti per tornare indietro…
Mente Comune dicevamo che viene fatta entrare “proditoriamente” durante una riunione carbonara della CLAC, e che dopo un po’ di tempo si vede assegnare dallo stesso generale Piva, manovrato dal prete falso della Menta Comune, lo stabile prospiciente al nostro, alla fine del parco didattico, ex gattile. Ora, non ci è mai sembrato logico, e la storia ci ha dato ragione, perché se ne sono finalmente andati, che una associazione per quanto con un unico pensiero, ma sostanzialmente “meccanici di biciclette” per quanto si sforzassero di inventarsi l’arte su due ruote, avesse qualche remota attinenza con l’arte. Piazzati dal generale Piva e dal suo lacchè facente funzione, e i motivi ci sono, in una zona dell’ex macello solitamente distinta proprio per essere zona d’artisti teatro, cinema, ceramica, affresco; da artisti e ancor più teatranti già qualcosa non quadrava: come si poteva andar d’accordo con i manipolatori di ingranaggi biruota/manufatto con pensiero comune, quando noi artisti destrutturanti invece gli ingranaggi che sottendono un lavoro artistico e non fattuale, li ricostruivamo diversi attraverso un pensiero divergente, per restituirli in forma estetica, emozionale, eterea ed ancora evanescente? E fu una lotta continua con costoro, di cui, ringraziatemi, vi tralascio i particolari…ma fu un periodo di continui richiami, da parte di noi artisti e sembrerà strano, ad una responsabile convivenza nel rispetto reciproco dei propri spazi e diritti, che mai venne compresa. Anzi. E poi se ne andarono…lasciando quello che potete vedere in queste foto, che ancora è lì…ma il Comune di Padova fa finta di niente….

(incipit del 2020)
scusate l’inciso, ma l’illetterato et id. (direbbe CB, come Desa da Copertino, che vedeva gli asini volare) a firma Claudio Malfitano, scribacchiante neo-assoldato dalla prestigiosa testata (quella ci vorrebbe, con certa gente) del prestigioso quotidiano Il Mattino di Padova, che di cultura ne sa più di Sgarbi, basta vedere gli articoli di Spernacchi, da più mesi, senza cognizione di causa , ma con imperterrito piglio, continua un giorno si e uno no, a stra-parlare della CLAC (Comunità Libere Attività Culturali), prendendo il più delle volte fischi per fiaschi…Orbene, vorremmo chiedere a questo presunto professionista della penna la sua veneranda età, per confrontarla invece con quella della CLAC (1977) e sopratutto con la nostra di età di permanenza alla CLAC, più di 30 anni..ma ahinoi lui è arrivato adesso e tenta tutte le vie degli scoops per una carriera altisonante all’insegna del non conosciuto ovvero del riferito/contraffatto. Mal se ne dolga se poi un attento, consapevole e impegnato attore della storia della Clac, scrivesse un giorno al suo Direttore di Redazione, per sconfessare una volta per tutte, le inconsistenti ciarle da costui scarabocchiate…questo il desinit…chi pecora se fa, ‘o lupo s”o magna…(o capra?)
(continua)

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