artistiKollettivo

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…e quindi è un’augurio questo silenzio, un augurio che io faccio a questo teatro sperando che si dia per spacciato una volta per tutte […] ci vorrebbe una grande epidemia forse, allora potremo incominciare di nuovo a ridere…CB (La voce di Narciso o della prosa poetica)

.. .non bene pro toto libertas venditur auro
… non vi è oro che basti a pagare la libertà (Esopo)

…nella favola del cane e del lupo, quest’ultimo preferisce soffrire la fame piuttosto che farsi mettere il collare…Cervantes, Don Quijote

chi siamo
artistiKollettivo nasce nel 2010 circa da una nostra idea di una consociazione di associazioni operanti in campo artistico che fossero legate fra loro da una propria esistenza autonoma, libera, indipendente e non legata a connivenze con il potere, i Comuni, lo Stato, il FUS, i circoli ARCI finanziati dal PD, gli attori-grammofono, prostituti del logos (Put’ aktjora direbbe Michail Aleksandrovič Čechov), i teatri di parola, approdati di norma al “dire ciò che non si fa“, operando “con le mani spezzate e il cervello calpestato“,  i teatri del soffitto e del soffritto, la televisione, le grandi compagnie piene di soldi, i parenti dei camion, ma non della commedia dell’arte, gli approfittatori teatrali o museali, le grandi attrici della commedia dell’arte che scoprono i mascherari solo dopo la morte del guru da cui si approvvigionavano e ne traevano nomea-con quelle maschere firmate, e-non-da-loro-costruite-e-nemmeno-inventate, i teatri stabili e per una volta e per sempre edificati e già per questo defunti, le committenze per cui poi vergognarsi, la noia catastale del teatro di regia realizzato da funzionari per funzionari, i furbi teatrali, travestiti del teatro, gli impostori-incapaci che fanno carriera in teatro, gli artisti o i gruppi arrivati che si comportano da snob, senza l’umiltà dell’essere veramente artisti, rivoluzionari o gay, senza un’etica. Una commistione del pensiero di Che GuevaraAntonin Artaud, Don Chisciotte e Carmelo Bene,  un Sovet riflesso nelle pratiche delle arti figurative e dinamiche, performative ed espressive, nella necessità assoluta (mai come in questo momento storico) di un’etica rivoluzionaria e idealista, di un “atteggiamento crudele” con se stessi al fine di preservare la propria re-esistenza, a costo di una possibile sparizione.  Le finalità di artistiKollettivo sono quelle di organizzare una consociazione di realtà performative (teatro, cinema , danza, pittura, scultura, fotografia..etc) che in questi anni e nei loro trascorsi abbiano vissuto una condizione “liminale”, che abbiano lottato e continuino a lottare, non per apparire ma per esistere, per continuare a produrre il proprio significato nell’essere artisti, nel proporlo agli altri, nel vedere e percepire l’immensa gratitudine di spettatori e/o di frequentanti i loro spettacoli/corsi. Artisti che “non vendono fumo”…
Il progetto di artistiKollettivo intende creare una rete di “mutua solidarietà e corrispondenza” (soprattutto in questa fase di emergenza), per far in modo che spettacoli corsi e seminari delle associazioni affiliate possano trovare spazi e tempi di realizzazione; all’insegna della necessaria e  imprescindibile autosostentazione delle compagnie/artisti aderenti, attraverso la reciproca organizzazione, circuitazione e in qualche modo scambio (non gratuito ma ragionato) delle proposte di ciascuna associazione aderente.
Il progetto è ancora in fase di studio, tuttavia, come compagnia ideante lo stesso, riteniamo che, secondo la nostra trentennale frequenza del teatro italiano, attualmente le compagnie/gruppi più vicini ad una possibile consociazione, e che hanno dimostrato di avere un’etica, congiunta ad una preparazione professionale, (e a cui proporremo il progetto, per il momento) possano essere (in ordine di apparizione):

Atelier del Teatro e delle Arti di Repubblica – Andrea Cavarra – Milano
Teatro Patafisico – Palermo
Porto Arlecchino – Claudia Contin e Luca Fantinutti – Pordenone
PetuTeatro – Madrid
Luigi Jannarone – Alessandria
la lista continuerà…il progetto entrerà nello specifico nei prossimi giorni…

Il Teatro e la Peste… siamo contenti…

Io vidi quello essercito gentile / tacito poscia riguardare in sue, / quasi apettando, palido e umile; / e vidi uscir de l’alto e scender giùe / due angeli con spade affocate, / tronche e private de le punte sue ”  [Pg., VIII, 22-27]… Siamo contenti…della Peste prefigurata da Antonin Artaud… che i teatri muoiano, soprattutto quelli normali e normalizzati, i Teatri Barca di Amendola, le Pernacchie, i Teatri Verdi, il Teatro a Brescia, le Porchette, i Teatri Impopolari, quelli Utili, I Brutti Teatri,  Gli Incaricati, gli/le attori-attrici che si credono furbi, tutti quelli che insomma in questi anni hanno solo approfittato di una nomea, di un giro di conoscenze e di intrallazzi, delle tessere di partito, ma che poco o niente hanno dato e daranno al Teatro. Meno contenti e dispiaciuti invece per tutti i teatranti-artisti, mascherari, (con alcune eccezioni), compagnie-non-di-giro, visionari e terzoteatristi…” In ‘Il teatro e la peste’ Artaud fa un paragone con gli effetti della peste. La peste è la malattia della vita, quel processo degenerativo a cui il pensiero non vuole soggiacere, ma che pure lo nutre. L’uomo in genere [e molti teatranti, come sopra] si intrattiene a “passare il tempo”, a far godere il corpo tacitando lo spirito, a dimenticare la morte…” (Antonin Artaud)

artistikollettivoform d’interesse

per ulteriori contatti o info
mail:
artistiKollettivo
laboratorio artaud_padova

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